Cibo vero.
- Manuela Navacci
- 3 apr 2019
- Tempo di lettura: 4 min
Primo giorno di cambio dell’ora, notte fondissima, “Tristezza nera nello stomaco, e in testa voglia di moriiiiiiiire”... Per la voglia di morire, la soluzione è una bella dose di endorfine e quella me la assicuro con allenamento, veloce ma efficace, in palestra, prima di iniziare a lavorare. Per la tristezza dello stomaco, ecco in soccorso un bel pancake fatto con un preparato proteico, e smoothie detox alla frutta e minerali. ........... ......... ...Scherzo!!!!!!! Pesce d’aprile gastronomico!!!!!!! Ma quale preparato, quale smoothie, pancake con farina di riso, uova, goccino di miele e burro, farcito con crema di banane cocco e uva passa. Un classicone. Ma perché mangiare un preparato proteico non è uguale (o meglio come ci vogliono far credere), che perdere 2 minuti a miscelarsi gli ingredienti da soli? Perché la banana schiacciata, o la mela, o la pera, non sono la stessa cosa che farsi il bibitone con tuuuuutti gli antiossidantimineralifibredicuihaibisogno? Questo è un argomento serio e importante, soprattutto in questo periodo in cui fioccano, qui su FB, tante pubblicità di gente che “Wow risparmio tempo, mangio di gusto e dimagrisco!!” e mostra il proprio tesoro di barrette e frullatoni. Bleah Prima cosa: un integratore non è come il cibo vero. Mai mai mai. A volte è molto molto meno efficacie, a volte lo è troppo, sempre è piu costoso; questo perché un integratore è spesso una singola molecola che viene sintetizzata e inserita in quantità elevate in un preparato, mentre quello contenuto nel cibo si trova in un complesso di altri elementi, minerali, fibre, nutrienti, che ne favoriscono l’assorbimento, e spesso ne amplificano gli effetti. Inoltre il nostro DNA nelle migliaia di anni di evoluzioni, si è adattato a modularsi esattamente con quel complesso di elementi e con la quantità di principio attivo contenuta, mentre di solito negli integratori la quantità è molto maggiore quindi c’è pericolo di sovradosaggio. Inoltre si fa uso di integratori senza aver stabilito prima un reale stato carenziale, si da per scontato che, siccome mangio di schifo, mi servono minerali e vitamine per “tirami su”. Ma mangiare meglio no? Un esempio fantastico della meravigliosa sintonia e sincronia tra cibo e la nostra salute, ce la da la mela. Sappiamo tutti quanto sia prezioso mangiare la famosa “mela al giorno” che non può essere sostituita da nessun integratore, nessun succo (!!) nessuna centrifuga,perché anche in questo caso l’effetto sulla salute è frutto di sinergia tra tutti i componenti. Intanto ha la vitamina C, che chiamarla solo antiossidante è farle un torto, perché agisce su moltissime vie metaboliche, ed è per questo che la sua carenza ha effetti devastanti sulla salute; una delle sue azioni poco note è quella di “spegnere” l’infiammazione di basso grado, il male del nostro secolo, interagendo direttamente con i recettori dei macrofagi. Capite? Nel nostro sistema immunitario c’è una serratura, nella quale entra esattamente la chiave “C” contenuta nelle mele. Vi dice qualcosa? Che siamo fatti, forgiati, per assumere quella sostanza. Ma questa azione è sostenuta e amplificata dalla presenza nel frutto, di magnesio e vitamina B. Altri componenti della mela lavorano per il nostro benessere, come la fibra, la pectina, che funge da substrato per batteri (insomma se la pappano) poi producono butirrato, un acido grasso a corta catena che aiuta il trofismo dell’intestino, rendendolo una barriera piu efficace contro patogeni e sostanze tossiche, ma che,l’acido, agisce anche direttamente al livello del DNA, su alcuni “interruttori” che attivano l’apoptosi delle cellule tumorali. La mela grazie alle fibre ha capacità di ridurre gli zuccheri e i grassi assorbiti. E poi è buona!!! Le vie che promuovono la crescita tumorale sono tante, e tante anche le vie che un frutto come la mela, va a modulare per inibirle. Vi dice qualcosa questo? Che forse l’incidenza di tante malattie è aumentata anche (anche) perché stiamo ignorando questa simbiosi secolare col cibo? Perché ci siamo messi a farei i piccoli chimici a tavola? Per pigrizia, per noia, per paura del cibo vero. D’altro canto a volte alcuni integratori, anche “naturali” e per questo utilizzati senza bisogno di prescrizione, possono avere effetti collaterali anche peggiori dei farmaci. E’ il caso del riso rosso fermentato, utilizzato da moltissimi perché ‘tanto è naturale’, si è dimostrato avere effetti collaterali anche pesanti. Il riso rosso è usato per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, in quanto contiene una molecola con struttura simile alle famose statine. Solo che nel riso rosso, l’effetto del principio attivo è amplificato da altre sostanze, e probabilmente nel riso queste sono anche piu facilmente assorbibili (proprio come per la mela, siamo piu adatti ad assorbire il cibo, che i farmaci) inoltre non essendo un prodotto di sintesi, spesso la quantità di principio attivo non è costante, o magari il paziente tende facilmente a aumentare autonomamente la dose. Altre volte ci sono degli integratori che non capisco, come quello di collagene. Il collagene è una proteina. Come tutte le proteine per assorbirle vanno digerite (non si assorbe il collagene, ma il pool di aminoacidi di cui è costituito). Poi chi glielo dice a quegli aminoacidi di diventare cartilagine e non ormoni, muscolo, sistema immunitario, tu? col pensiero? Anche qui, mangiare cibi ricchi degli aminoacidi che vanno (forse) a formare il collagene, è molto piu economico e gustoso. Ma soprattutto, limitarne la distruzione. Come? con lo stile di vita. Che barba eh, si finisce sempre li. Gli integratori possono essere una grande risorsa, se usati in modo mirato, e solo dopo aver prima intrapreso un corretto stile alimentare (sonno, luce, cibo, attività fisica) o in caso di patologie, allora sono salvifici. Ri Educhiamo il nostro palato ai profumi e sapori del cibo, per tutte le enormi possibilità che questa epoca e questa parte del mondo ci offre, giochiamo con i colori, le consistenze, torniamo a masticare lentamente, e lasciamo le polverine al sapor di… a qualcun altro. Contento lui.

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