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La giusta ricompensa.

  • Immagine del redattore: Manuela Navacci
    Manuela Navacci
  • 5 feb 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Vi ho mai parlato delle "Vie della ricompensa"? Credo di sì, ma oggi è lunedì e abbiamo gran bisogno di ricompensa. Stamattina sveglia prestissimo, notte, freddo sonno (sonno sonno) , gatto che nella sua tenera testolina pensa che farmi le fusa nell'orecchio sia un buon modo per farmi alzare invece è proprio il modo di farmi sprofondare ancora di piu nel cuscino e chiedermi disperatamente "PERCHE??" Perchè vado due ore e mezzo prima al lavoro per allenarmi e far colazione con calma? Perchè non rimango a dormire e mi alzo al'ultimo momento, caffèbiscottomacchinaciao!? Ma chi me lo fa fare gatto chi, chi?? Eccole là, le vie della ricompensa. Il nostro corpo, il nostro cervello, è progettato per pretendere il meglio da noi, dalla nostra vita, esistono quindi degli stimoli, che il nostro cervello (quello primordiale, quello che ha come progetto principale, sopravvivere e riprodursi) reputa utili per il suo Disegno, che una volta appresi, e ritenuti ottimali, utili, rimangono nella nostra memoria piu profonda, e il cervello ci richiede di ripeterli ancora e ancora, e per fare questo, dopo ogni stimolo, il corpo produce sostanze che ci fanno star bene, come le endorfine; un buon pasto, un bel tramonto, l'innamoramento, il sesso, l'attività fisica ben fatta, sono tutti stimoli che, nel nostro progetto evolutivo, significano un individuo forte, bello, e "su piazza", cioè parecchio appetibile per l'altro sesso, e quindi ognuna di queste azioni viene ricompensata con una dose di neurotrasmettitori che dopo, ci fanno stare bene, appagati sereni. (il cibo spazzatura riproduce questi stimoli, ma è un altro discorso). Ma, dobbiamo averle attivate per bene quelle vie, e prima, nella nostra vita, lo abbiamo fatto, piu quelle vie sono diventate autostrade, larghe forti, solide, che faranno si che in qualsiasi momento della nostra vita, la nostra ricerca del benessere sarà legata a quelle sensazioni positive, portatrici di benessere. Insomma, quando sto una schifezza, nel mio cervello c'è una vocina che mi dirà quale è la direzione per stare bene e prima che me ne accorga, anche se non mi va, mi ritroverò a correre, o ad alscoltare la mia musica preferita, e a sentirmi davvero meglio. Ma se io non ho mai sperimentato davvero, la potenza di questi stimoli se invece di fare attività fisica ho "mosso l'aria" e per me lo sport è solo una gran noia, se per me la dieta è significato solo punizione e frustrazione, per me star bene sarà sempre un sacrificio, e passerò la vita desiderando di essere quello che non potrò mai essere: in equilibio tra star bene ed esserne felice. La buona notizia è che non è mai tardi per apprendere questi comportamenti "salvifici" e sostituirli a quelli che ci fanno star male. Alla faccia del bliss point (vi ho parlato del bliss point sì?) Insomma, stamattina sono state loro, le mie Vie della Ricompensa a tirarmi fuori dal letto, fusa o non fusa, perchè già pregustavo il momento in cui, dopo all'allenamento, avrei addentato quel che resta (poca cosa ah!) della Schwarzplententorte di ieri, mi sarei beata in un mix di endorfine che arrivavano dallo stomaco, e da ogni parte di me. WOW mentre so, per esperienza che caffèbiscottoalvolonienteallenamento, mi lascia affamata fiacca e nervosa tutto il giorno. No grazie. Per questo è davvero davvero importante, e si vuole recupere benessere e forma fisica, per sempre, non ricorrere a strategie punitive super rapide, perchè queste scaveranno ancora di piu, nel nostro io profondo, quello che comanda insomma, un divario incolmabile tra quello che siamo e quello che vorremmo essere, tra le abitudini che ci hanno portato ad essere quello che non vogliamo, e quello che ci potrebbero far diventare quello che vorremmo essere. Star bene è facile e piacevole. Proviamo?


 
 
 

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