Che IG hai tu?
- Manuela Navacci
- 9 ott 2018
- Tempo di lettura: 3 min
Lunedì, giornata trotterellante, lunga ma bella, servono pasti super pratici (anche da fare). Muffin di frutta a colazione, e muffin di verdure a pranzo. Con latte, burro ....o capperi allora sono ad alto Indice Glicemico!!!!!!!!! Oppure no? Facciamo un po' di chiarezza su cosa sia l'indice glicemico, per gli amici l'IG di un alimento, e cosa sia l'impatto, o carico glicemico, dello stesso. In principio c'erano le calorie, questa carognette che tanto hanno condizionato la vita di milioni di vittime delle diete ipocaloriche. Salvo poi "contrordine! una caloria non è una caloria!!!!!" che significa che non è soltanto il contenuto di calorie che determina la capacità "ingrassante" di un alimento. Ma non ce lo avevano detto. Poi arrivò la rivoluzione dell'indice glicemico, ossia, la capacità di una data quantità dello zucchero contenuto in un alimento (esempio, cento grammi dello zucchero del latte, lattosio) di far alzare la glicemia, rispetto al valore riferimento, che solitamente è Mr. Sugar, lo zucchero. Se lui è 100, il nostro latte avrà un IG di 30. E via a fare tabelle, categorie, tra alimenti killer e alimenti buoni, solo che si creavano strane situazioni "imbarazzanti" per cui un cucchaino di zucchero aveva lo stesso IG delle carote crude. E giu a eliminare, a fare diete contorte, in cui piu che al mercato sembrava di andare in guerra. Ma signori come Montignac hanno costruito su questo terrorismo, la loro fortuna. Poi un giorno oooooops ci siamo sbagliati, o meglio, bello IG ma in effetti andrebbe considerato il contesto dell'alimento e non solo lo zucchero contenuto. Che significa. Che se io mi ciuccio un cucchiaino di zucchero, questo finirà rapidissimamente nel mio intestino e li,scisso facilmente dagli enzimi, e nel sangue in pochi minuti. Avete presente "La signora sta svenendo, dategli dello zucchero!!! ecco, pensate "La signora sta svenendo, dategli dieci carote!!". Non funziona no? ecco, saggezza popolare sa che ora che la signora riesce a masticare dieci carote, le digerisce, i suoi enzimi attaccano la fibra, estraggono gli zuccheri, e pooooi arrivano nel sangue, la signora ce la siamo giocata. Questo significa che l'aumento della glicemia nel caso delle carote è molto lento, perchè autolimitante dalla masticazione, dalla digestione, dalla fermentazione. (e che dieci carote non se le mangia nessuno!). Quindi gli scienziati hanno iniziato a dare importanza non all'IG ma al Carico glicemico, e quello in effetti, ha un senso, cioè quanto un dato alimento nel suo complesso provoca aumento della glicemia. E questo concetto possiamo estenderlo non solo al singolo alimento, ma al pasto intero, perchè se io mangio un pezzo di pane bianco ho un impatto glicemico, se mangio pane integrale col burro e noci, e magari dopo un fruto, tutto il mio apparato ha un bel lavoro da fare, tanta roba da gestire fermentare, spezzettare, e il mio carico glicemico sarà moooooolto piu basso dell somma degli IG (che a sto punto possiamo mettere nel cassetto)
Ecco perchè quando sento parlare dei "Plum cakes fit", senza burro latte e zucchero, a basso IG, mi spiace che il concetto di benessere sia associato a roba triste magari secca e insapore, solo per la becera ignoranza di qualcuno. Imparare a mangiare è una cosa seria, eliminare alimenti a casaccio, basandosi sul sentito dire, sulla finta scienza, sulle allergie alla moda, non solo non serve a nulla, ma fa danni e toglie fiducia nei percorsi seri.
Ps. una volta in palestra ho sentito una signora che diceva "Io per fortuna ho un indice glicemico basso". "Vuole dire glicemia, signora?" "No no, indice, mio marito è sfortunato e ce l'ha alto". Che je devo di signò, ci metteremo sopra un po' di olio, cosi si abbassa.

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