Cibo e Prodotti
- Manuela Navacci
- 12 set 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Vi lancio una sfida: date un’occhiata agli scaffali dei supermercati, e ai carrelli dei vostri vicini di fila alle casse, e guardate quanto CIBO ci sia (massimo 2 ingredienti) e quanti PRODOTTI. E andando ancora più nel dettaglio, quanti siano prodotti normali e quanti ‘senza’ e ‘con’. Nella foto un classico prodotto ‘senza grassi’, ben il 40% in meno, perché senza grassi significa meno calorie, i grassi hanno il doppio delle calorie dei carboidrati, o almeno questo in un ambiente esterno come la bomba calorimetrica, strumento utilizzato per calcolare il potere calorico degli alimenti (ma sarà vero nel nostro corpo? Spoiler: no.) e poi i grassi sono responsabili di ogni nefandezza a livello del nostro apparato cardiovascolare (ah!). Quindi meno grassi, meno sensi di colpa, piu salute. Ma sarà vero? Mica tanto. Mica tanto perché, se si toglie un elemento fondamentale per il gusto, come il grasso, andrà compensato con dell’altro, per mantenere la palatabilità del prodotto, altrimenti dopo il primo pezzo di sabbia, pardon cracker, il sacchetto finirà al cane (povero…). E addio marketing. Quindi aggiungeremo magari qualche dolcificante, magari con nomi più salutistici, come estratto d’orzo, o mais, che oltretutto risultano piu dolci e aiutano la lievitazione. Come sempre, è la somma che fa il totale, se togliamo grasso, per mantenere un gusto accettabile, come nel caso degli yogurtini light pieni di zuccherini e pappette alla fintafrutta, dovremo aggiungere carboidrati, rendendo il prodotto ancora piu sbilanciato, e quindi con un impatto sulla glicemia piu importante. E ricordate gli effetti dei picchi glicemici? (riassunto delle puntate precedenti: picco glicemico, ingrassa, infiamma, induce crescita cellulare (no buono), altera il senso di sazietà, genera compulsioni alimentari etc etc etc. E dopo un ora siamo di nuovo davanti al frigo, cercando un altro modo di ingannare la fame. Mettiamoci anche, cosa non da poco, che se inizialmente mangiare qualcosa di light faccia sentire tanto a posto con la coscienza, dopo in una società obesogenica e opulenta come la nostra, genera un senso di frustrazione che porta molti a gettarsi a picco in un barattolo di cioccolata. E a ragione. Quello che togliamo al nostro cervello, lui avrà sempre il Progetto della Signora Evoluzione, di riprenderselo, lavorandoci ai fianchi con messaggi “mangia, mangia caspita!”. E quindi ecco il bisogno di piluccare continuamente, generando insoddisfazione, smania, e ottenendo il solo effetto di ingrassare (ma perché??? Sono sempre a dieta!!) e sentirci frustrati. “Dottoressa non riesco a seguire la dieta”. No, è la dieta che è sbagliata. Mangiamo del buon pane integrale con 40% di grassi sani IN PIU’, avocado, olio, burro (e sì!) che diano sazietà e tengano a bada la glicemia, magari abbinandola a proteine, che ci diano ancora sazietà e nutrano la nostra pelle, i nostri organi, e per finire, frutta e verdura in quantità per un concerto di fibre, minerali, acqua, gusto. Altro che sfogliette al sapor di carta. E non vi ritroverete piu a piluccare tutto il giorno, e guarderete anche voi gli scaffali non più cercando un prodotto che inganni il vostro senso di fame, ma pensando “Ma che si sono inventati questa volta??”

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