Di qualcosa si deve pur morire....
- Manuela Navacci
- 22 lug 2019
- Tempo di lettura: 3 min
“Ma tanto di qualcosa si deve pur morire!”
“Ah si certo, tanto fa male tutto”
“Ma la verdura è piena di robaccia”
“…. E poi uno esce e l’aria è inquinata, tutto inutile”
Queste sono risposte classiche che sento spesso quando parlo del potere dello stile di vita, sulla prevenzione e sulla qualità della vita (e dell’umore, e del girovita).
Riguardo all’obiezione numero uno, il problema è che uno scorretto stile di vita, non ti farà morire di schianto, sbam come una mannaia, della serie “ecco il conto, sei stato cattivo, ma caspita quanto te la sei goduta”.
No no, lo scorretto stile di vita, che comprende alimentazione spazzatura, cibi raffinati, assenza di nutrienti veri, e sedentarietà, lavora per molti anni silenziosamente, o almeno siamo noi che facciamo orecchie da mercante, non volendo notare sintomi quali perdita di energia, di buonumore, di qualità della vita. E poi quando le analisi cominciano a fare tilt, arriva la prima pasticchetta che tutto riporta nei ranghi (mica vero, sopprime solo il lamento disperato del corpo), con relativa pasticchetta di rinforzo per bilanciare i danni della prima pasticchetta…. E piano piano la qualità della vita si riduce (eh ma sai l’età), e ci ritroviamo in una età in cui nostro nonno si faceva bellamente quaranta chilometri in bici, ad avere difficoltà a passare dalla sedia al divano: bella vita eh?
E da lì alla malattia conclamata è un soffio, ma in realtà siamo malati da tempo.
Iperglicemia, sovrappeso, stress, infiammazione di basso grado, vanno a ledere le nostre strutture, tessuti, e la mancanza di nutrienti veri, ci impedisce di avere le difese per contrastare questa marea nera che ci mettiamo dentro quotidianamente. Diabete, ipertensione, e poi ictus, tumore, e tutte le malattie degenerative, anni e anni di vita miserrima, mettono le radici, non solo nella genetica, ma molto molto piu profondamente, nei nostri anni e anni di “vabbè tanto…”
E questo ci porta all’aria inquinata, inutile combattere. Mica tanto.
Vero, l’aria che molti respirano non è esattamente aria di montagna, ma un conto è assumere una certa limitata dose di inquinanti, in un organismo ben nutrito che abbia tutte le risorse per combattere, con le naturali difese, antiossidanti, antitumorali, chelanti, per eliminare gli agenti tossici, un’altra è un organismo che, oltre agli inquinanti nell’aria, debba anche gestire quelli che gli infiliamo direttamente in vena, senza possibilità di alcun filtro, cinque volte al giorno (la merendina del discount,sapete che dopo pochi minuti l’avete in vena vero? Tal quale, conservanti, coloranti, farine trattate…) senza che verdura, frutta, fibre, proteine, grassi buoni, riescano a far barriera. Perché dai, ditelo, chi è che si mangia una schifettina del discount e poi ci mangia una mela dopo. Dai, nemmeno il sapore sentireste, tanto le papille sono flippate. Sù. E poi, chi vi impedisce, nei giorni liberi, di farvi una bella passeggiata in un parco, respirare, prendere il sole, ricordarvi che i piedi servono per camminare? Che dite,serve a poco? Sbagliato, serve a tanto, e poi, notiziona, è anche piacevole.
E per finire, tanto fa tutto male, verdura compresa, (ci aggiungerei “è tutto un magna magna, và”).
Gli studi che vengono effettuati sugli effetti positivi, nettamente positivi, della frutta e verdura, ma in generale della fibra, sulla salute, sono normalmente effettuati su popolazioni che mangiano alimenti “normali” da supermercato, mercato, non specificamente cibo biologico. Questo ci indica quindi che anche in una condizione non idilliaca, frutta e verdura sono sempre un egregio scudo contro le malattie, e che anche se “non c’è piu la verdura di una volta” non possiamo davvero farne a meno. E oltretutto personalmente non capisco come si faccia a far a meno del sapore della frutta e della verdura.
Certo se siete anestetizzati dai sapori industriali si può, ma ricordatevi, anche se sulla confezione c’è una donnina che ride, il colore è davvero invogliante, c’è scritto pure “fit” sopra, quello che metteremo in vena è l’elenco lunghissimo di ingredienti e sigle che c’è dietro, e spesso è troppo piccolo per aver voglia di leggerlo.
Star bene è una gran noia solo per chi è anestetizzato, in realtà è davvero una figata.
Alla fine, ognuno è libero di fare della propria vita ciò che vuole, ma deve essere chiara la strada che si prende, senza frasi fatte, ma con i fatti che sono sotto gli occhi di tutti.
Nella foto, un esempio di "Vabbè ma io...."

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