Digiuno Intermittente
- Manuela Navacci
- 16 feb 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 20 apr 2023
Chi non ha sentito parlare del digiuno intermittente o intermittent fasting - IF? Questo protocollo alimentare ha, giustamente, destato molto interesse negli ultimi anni in tutta la comunità scientifica. Il digiuno è una pratica che viene praticata in molte discipline spirituali, sia perché è una forma di controllo della mente, sia perché porta ad una “pulizia” di pensiero molto profonda (e anche del corpo!). Digiunare una volta a settimana o in occasione delle festività religiose è tipico di molte religioni, e secondo alcuni è tra i motivi per cui determinati popoli sono cosi longevi. Si è tentato di riprodurre benefici del digiuno prolungato, attraverso dei protocolli di digiuno intermittente, piu consoni alla nostra società frenetica, ma con risultati del tutto simili. Il digiuno intermittente, se ben strutturato, porta ad una normalizzazione della glicemia e quindi della sensibilità insulinica, dei grassi ematici, ad un miglioramento dell’infiammazione generale, che e ricordiamo essere alla base della maggior parte delle patologie croniche infiammatorie, miglioramento della funzione cognitiva e del rapporto con il cibo, ha benefici sulla digestione, miglioramento della risposta allo stress ed infine, aumento di produzione del GH, ormone che favorisce la perdita di massa grassa in favore della massa magra. Quindi se ben strutturato, il digiuno intermittente può migliorare sia l’umore che la salute e la forma fisica. Esistono diversi protocolli che vanno adattati alle necessità, e alla situazione ormonale della persona, ma quello piu utilizzato è il 16/8, ossia 16 ore di digiuno e 8 di alimentazione, quindi sostanzialmente, si tratta di saltare un pasto che di preferenza dovrebbe essere la cena, questo perché in questo modo si favoriscono le attività detossificanti del fegato, durante la notte.
Saltare la colazione infatti, non dagli stessi risultati, perchè si sottopone il corpo a ore di ipoglicemia nel momento della giornata durante il quale corpo e mente hanno piu bisogno di energia: questo porta a intaccare la massa magra per gestire la "carestia" e a eccedere nei pasti successivi.
Questo potrebbe non valere per chi segua un regime chetogenico, che risente meno dei periodi di diguno, favorendo il metabolismo dei grassi endogeni; insomma usate i vostri grassi a colazione! Ma anche in questo caso, vanno valutate le caratteristiche di ognuno.
Nelle ore di alimentazione, dalla colazione alla “merenda”, i pasti dovrebbero essere piu sani e bilanciati possibile, evitando di stramangiare e vanificare cosi il protocollo. Va sottolineato infatti che qualsiasi forma di digiuno, intermittente o no, non dovrebbe essere inteso come un lasciapassare per mangiare del cibo spazzatura negli orari “consentiti”. Esempio tipico è l’OMAD, One Meal A Day, o dieta del guerriero, che prevede un solo pasto, molto abbondante, al giorno, che però alcuni interpretano come “A pranzo si va al fast food!”; ma23 ore di digiuno poco riescono a fare contro 1 ora di suicidio alimentare! Anche questa forma di digiuno deve essere comunque sostenuta da una alimentazione equilibrata anche se… molto concentrata. Il digiuno intermittente non dovrebbe essere praticato tutti i giorni della settimana, per evitare che uno stress positivo diventi uno stress che il corpo interpreta come segnale di pericolo, con ripercussioni sulla salute, e anche sulla linea. In questa alternanza di giorni con e senza digiuno, l’attività fisica verrà conseguentemente alternata con giorni di minore e maggiore impatto, per massimizzare i risultati ed essere piu gestibile anche emotivamente. Perché va ricordato che un regime alimentare non deve essere solo serio, validato scientificamente, ma deve anche essere gradevole e gradito al paziente, che non deve viverlo come uno stress. In molti casi infatti, il salto della cena, momento in cui ci si riunisce con la famiglia, può essere fonte di stress.
Quindi Pro: semplice, di facile gestione, sicuro. Contro: Non deve essere inteso come un modo per scaricarsi la coscienza dal cibo spazzatura. Va comunque seguito un piano alimentare corretto e adatto alle proprie esigenze, evitando di prolungare troppo il digiuno, per non “allarmare” il corpo: tremori, senso di freddo, sono i segnali che il nostro corpo non recepisce il digiuno come un rinnovamento ma come un pericolo. Per questi motivi, il fai da te andrebbe evitato, se non si ha una buona conoscenza di se stessi e del mangiar sano

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