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La dieta Chetogenica

  • Immagine del redattore: Manuela Navacci
    Manuela Navacci
  • 16 feb 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Uno dei protocolli alimentari più in voga in questi anni è la dieta chetogenica. Solitamente viene proposta (haimè) come dieta miracolosa, ultimamente on line viene propinata da persone senza qualifica, purtroppo a chiunque, sotto forma di costosissimi box di pasti pronti e integratori. Pericoloso, molto pericoloso. Ma cos’è la chetogenica o chetogena, o come va di moda ora chiamarla, la Keto? Questo protocollo alimentare ha ormai un secolo di vita, ed è stato strutturato in ambito medico per la gestione dell’epilessia nei bambini; nel tempo si è visto che moltissime patologie beneficiano di un regime alimentare in cui la componente glucidica sia fortemente ridotta, a favore dei grassi e delle proteine. Infatti questa terapia dietetica “mima” gli effetti positivi del digiuno, senza la fatica del digiuno!, generando un miglioramento dello stato infiammatorio generale, e con esso i sintomi di molte patologie croniche, stabilizza i livelli di insulina, migliora le funzioni cognitive e dei segnali nervosi, e ha come ‘effetto secondario’ di indurre una perdita di peso importante, con preservando la massa magra, che come abbiamo visto è il nostro tesoro metabolico. Ma quale come è possibile questo “miracolo”, perdita di peso rapido senza perdita di muscolo? La chetogenica, o chetogena, prende il nome dai ‘corpi chetonici’ piccole molecole che si formano per l’ossidazione degli acidi grassi del nostro corpo quando non ingeriamo sufficienti quantità di carboidrati, combustibile primario, e questo avviene durante il digiuno prolungato o durante una dieta a bassissima quota glucidica, le Very low-calorie ketogenic diet (VLCKD). Come dice il nome, la maggior parte degli approcci VLCKD sono a bassissime calorie, ma a differenza delle diete ipocaloriche classiche, in cui è mantenuta una quota di carboidrati, nelle VLCKD l’impossibilità da parte del corpo di mantenere il metabolismo degli zuccheri, ossia la glicolisi, obbliga il corpo a attivare altre vie metaboliche, ‘costringendolo’ a attingere a quella grande riserva energetica che è il comparto grasso. Il corpo quindi non va in carestia, e non consuma muscolo! I primi giorni sono di adattamento, e si possono percepire gli effetti negativi della chetogenica, stanchezza, nausea, debolezza, e in questa fase il paziente deve essere aiutato a gestire questa che si chiama cheto flow, per evitare di star male e perdere motivazione. Quando avviene lo switch metabolico verso il metabolismo lipidico, la quantità di energia resa disponibile da questo passaggio genera nella maggior parte dei pazienti una sensazione di energia, lucidità mentale e perdita di peso. Quando si riesca a raggiungere questa fase, che può arrivare dopo 3-7 giorni dall’inizio del regime alimentare, l’adesione alla dieta diventa piu facile, perché oltre al benessere il paziente inizia a vedere su sé stesso i risultati del cambio di alimentazione. Il regime chetogenico è fortemente restrittivo, sia qualitativamente che quantitativamente, per cui è necessario che il paziente sia seguito da un professionista che riesca a gestirne gli effetti collaterali che possono essere sia fisici, ossia carenze nutrizionali, stitichezza, nausea, dolori muscolari, cefalea, stanchezza, con opportuni integratori, sia psicologici, dovuti alla necessità di aderire in modo totale al piano alimentare, che significa spesso azzerare la vita sociale. L’entrata e l’uscita dalla chetosi sono poi passaggi che vanno monitorati attentamente, per non rischiare di fare una chetogenica ma una mera ipocalorica, con tutti gli effetti deleteri del caso. Inoltre, fondamentale sottolinearlo, la carenza di carboidrati può incidere negativamente sulla funzionalità tiroidea, occorre quindi che questo regime alimentare abbia una durata limitata nel tempo, o sia gestito con “ricariche” glucidiche, specificamente pensate sulle necessità della persona. Dopo un periodo che varia dalle 4 alle 8 settimane, da ripetere eventualmente se i chili da perdere sono molti, si inizierà ad “uscire” dalla chetosi rieducando il corpo a gestire gli zuccheri, a partire dalla frutta, e lentamente reintroducendo anche piccole quantità di legumi, cereali. Questo passaggio è fondamentale per non vanificare completamente i sacrifici del protocollo alimentare, per poi arrivare a reintrodurre tutti i cibi sani. Se si torna a mangiare come prima della dieta, va da se, che i chili torneranno.

Riassumendo: PRO: è un regime alimentare di comprovata efficacia, con molti studi a sostegno. La perdita di peso è quasi esclusivamente a scapito del comparto grasso, e in parte di liquidi. Alcuni soggetti hanno difficoltà ad attivare il metabolismo dei grassi. La chetogenica “costringe” il corpo in questo senso, e se ben gestita può aiutare le persone con piu difficoltà a perdere peso, a raggiungere buoni obiettivi. Il mantenimento della massa magra , fondamentale per il benessere, bellezza e per un metabolismo attivo. Protocollo fortemente antinfiammatorio. Dopo i primi giorni sicuramente complicati, si può sperimentare il grande benessere che regala la stabilità glicemica. I corpi chetonici sono un ottimo carburante che in molti casi migliora le prestazioni psicofisiche.

CONTRO: regime alimentare fortemente restrittivo, qualitativamente e quantitativamente, che non può essere seguito in autonomia. No fai da te! Il rischio di avere carenze e nessun risultato, è altissimo.

L’assenza di frutta porta squilibri elettrolitici, che vanno gestiti con integrazione di minerali e di vitamine, o si possono avere crampi, tachicardia, svenimenti. Un altro sgradevole effetto da gestire è la stitichezza. Il regime alimentare deve essere di breve durata, o potrebbe dare ripercussioni a livello ormonale e metabolico. Non è un regime alimentare per tutti, determinate patologie possono risentire negativamente. Prima di sottoporsi ad un regime chetogenico, va fatta una accurata anamnesi da parte di un professionista. Ancora una volta, no fai da te!

Ci sono vari approcci chetogenici, con cibo vero o con pasti preparati, con piu o meno proteine e calorie, ogni approccio va valutato dal professionista con la persona, in base al suo stile di vita e, va detto, le sue finanze. La chetogenica non è una pozione magica. E’ un regime duro, complesso da portare avanti, almeno inizialmente, che ha un alto tasso di fallimento, se non ben supportato. Se non ben gestita la fase di reintroduzione dei carboidrati, il rischio di riprendere tutto il peso è altissimo. Se dopo la chetogenica se non si impara a mangiare correttamente, quindi con un percorso alimentare serio, abbiamo sofferto inutilmente, e come ogni sofferenza alimentare, questa impedirà di perdere peso nel futuro.

Quindi. Il protocollo chetogenico è un’arma in mano al professionista che può proporla al paziente quando ritenga opportuno e quando altri regimi alimentari meno restrittivi non abbiano effetto. Non prescinde dall’educazione alimentare e dalla conoscenza dei propri meccanismi, che è l’unico modo per mantenere i risultati raggiunti con altri protocolli alimentari, e liberarsi definitivamente delle cattive abitudini che hanno portato il sovrappeso. Non esistono pillole magiche, ma solo strumenti usati correttamente.




 
 
 

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