top of page

Zucchero e stress

  • Immagine del redattore: Manuela Navacci
    Manuela Navacci
  • 28 ago 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Ci sono due fattori principali che determinano i comportamenti alimentari compulsivi, uno di questi è chimico, l'altro...anche.

Il primo è rappresentato dallo stimolo intenso che certi cibi provocano a livello del centro del piacere e delle delle dipendenze, uno su tutti lo zucchero, ma anche i cibi molto ricchi di grasso, il sale, per meccanismi di cui si è già parlato, che riguardano la nostra "missione" di sopravvivere e accumulare piu calorie possibili. Questo meccanismo è ben conosciuto dalle industrie che creano miscele di sapori dolci/grassi/salati tali da generare un picco di piacere cosi intenso da portare a mangiare ancora e ancora di quel prodotto ("non potrai smettere" dice la pubblicità, ed è vero) e ci spinge a ricomprare quel prodotto alla ricerca di quello stimolo, anche se il prodotto sappiamo, non è granchè. Altri cibi meno dannosi, come la cioccolata fondente, contengono sostanze che aiutano il rilassamento, il buonumore, sono protettive, e questo il nostro cervello lo sa e le cerca ma in modo meno compulsivo (il cioccolato super fondente, 90% difficilmente provoca compulsione, perchè gli manca la componente "paraventa" del dolce)

L'altro meccanismo, meno diretto ma sempre chimico (perché questo siamo!), ossia quello che ci porta a ripetere azioni che abbiamo imparato nei primi contatti con il cibo, i primi anni della nostra vita. Chi ha sviluppato un rapporto compensatorio con il cibo avrà facilmente sempre la tendenza a ripetere sempre questo schema, a reagire allo stress di oggi come abbiamo reagito alle antiche umiliazioni, per ottenere quelle prime sensazioni di benessere, anche se da adulto non saranno cosi durature, ma lo schema si ripetere lo stesso perché "Io ormai sono così".

E invece no!

La maggior parte delle volte, disintossicarsi dai cibi che danno dipendenza e iniziare a nutrirsi davvero, dona una incredibile lucidità mentale e sensoriale, si inizia a percepire la pochezza del cibo industriale , con cui ci si stava annullando, si risvegliano i recettori del gusto e scoprono meraviglie in un morso ad una fragola, profumi, sapori che donano nuova consapevolezza. Questa lucidità spinge a non cercare più il cibo spazzatura ma quello vero, per un corpo che ora sa come star bene.

Questo fino al momento in cui uno stress profondo non ci riporta a quei meccanismi, a quelle offese, a quelle frustrazioni e siamo di nuovo quegli individui di tanto tempo fa, ed ecco che tornano quei comportamenti, ma anche questi possono essere felicemente e facilmente gestiti, basta imparare a compensare con stimoli che ci fanno bene (sport, sole, aria, contatti sociali) e che ci inducano nuove routine positive e non distruttive.

Le diete ipocaloriche sono un enorme mondiale fallimento, perche ostinatamente non tengono conto di questi fattori, ma anzi li alimentano, generando il concetto di 'colpa' 'sgarro' 'fallimento', che non fa che amplificare il problema, quando invece dobbiamo 'far pace' con il cibo.

Dobbiamo sempre avere coscienza che noi non " Siamo cosí" ma "Siamo come decidiamo di essere" in ogni momento, basta volerlo.


 
 
 

Commenti


© 2018 by Manuela Navacci. Proudly created with Wix.com

bottom of page