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L'altra faccia dei dolcificanti

  • Immagine del redattore: Manuela Navacci
    Manuela Navacci
  • 3 lug 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 12 set 2019

(tratto dalla pagina FB) Avete utilizzato questa settimana per mettere in atto piccoli grandi passi verso il benessere? VI siete attivati, tolto il perfido zucchero? Si? No? Sni? Siamo ancora in tempo, e soprattutto siamo in tempo per continuare a parlare degli amatissimi "carboidrati" e in particolar modo di quelli con la faccetta innocente, quelli che per decenni hanno imperversato nelle diete ipocaloriche e ancora oggi faticano a trovare il posto che si meritano, ossia nella spazzatura: i dolcificanti. Ma perchè no ai dolcificanti? Ma non danno calorie, non sono ininfluenti nella dieta? Rinunciare al dolce è difficile, perchè farlo se è a calorie zero?" In primo luogo abbiamo stabilito che l'approccio ipocalorico non è quello piu funzionale alla perdita di peso (e mantenimento del peso forma nel tempo, ricordiamolo, a che serve perdere tanto peso se poi si recupera con gli interessi??) Anzi!!!!!! Sono ormai tantissimi gli studi che provano che quando il nostro cervello percepisce, attraverso i sensi, il sapore dolce, ordina al pancreas di secernere insulina, ma se in realtà abbiamo assunto un dolcificante zero, non sarà assorbito a livello intestinale, quindi non ci sarà aumento della glicemia. Cosi l'insulina sarà salita, non avrà l'equivalente zuccherino nel sangue e conseguentemente avremo un bel crollo della glicemia, che ci porterà in ipoglicemia reattiva, quindi sonno, fame (e non di finocchi lessi, ma di qualcosa che gli compensi quella dolcezza infinita: zucchero e grasso). Insomma il corpo cerca di "riprendersi" le calorie che gli sono mancate. Inoltre, la nostra "centralina" avrà legato quel sapore dolce a quel numero di calorie (pari a zero), la prossima volta vi farà cercare un cibo ancora piu dolce, nella speranza di avere qualche caloria in piu, insomma vi cambia il "gusto" che vira verso il "molto dolce", anche se non ne siete coscenti. In ultimo, ma non per ultimo!! ogni cibo che ingeriamo nutre una specifica popolazione all'interno del nostro microbiota intestinale. I dolcificanti selezionano una popolazione particolarmente "agguerrita", nel ricavare energia dagli zuccheri, una popolazione molto obesogenica, in grado di alterare livelli di zuccheri e lipidi nel sangue (oh ma di nuovo le uova non sono quelle cattive? uff); insomma ancora una volta, l'inganno viene ripagato con un aumento della possibilità di ingrassare. Questo vi spiega perchè di dolcificanti non è mai dimagrito nessuno. Lo stimolo dolce è un segnale molto forte, in una dieta sana dovrebbe essere limitato ai cibi naturalmente dolci (frutta, latte, etc); i dolci si possono dolcificare con la frutta matura, con l'uva passa, con le prugne, un pochino di miele, ma quest'ultimo dovrebbe essere valutato persona per persona. Quindi, con i dolcificanti, cosi come con tutto il cibo, niente inganni, perchè il corpo se ne accorge, sempre, e si mette sulla difensiva. Oltre al fatto che spesso queste sostanze sono di sintesi, e bene non fanno. Domani si chiude la settimana con la base della nostra alimentazione: panepastapizza. Ma sarà poi il caso?

Nella foto, un grafico ritrovato sfogliando il mio vecchio libro di biochimica ( I principi di biochimica di Lehninger ). Nel capitolo "obesità" mostra i risultati sperimentali (quindi in laboratorio) su animali sottoposti a sottoalimentazione (dieta ipocalorica) o sovralimentazione. In entrambe i casi, al ritorno ad un regime alimentare normale, la variazione di peso registrata, torna a livelli di prima dell'esperimento. Banale. Ovvio. Hem. E perchè non lo insegnano a dietistica?




 
 
 

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